Salta al contenuto Passa al footer

Ancora una volta non era depressione ma osteoporosi gravidica. La storia di Isabella

Cosa vive una donna con fratture da fragilità dovute ad osteoporosi gravidica?
Dolori persistenti, troppo forti per essere ignorati anche da una neomamma che vorrebbe non prestarvi attenzione, ma sottovalutati anche dai medici, che tendono a ricondurli ad una conversione psicosomatica data dalla depressione post partum e a negare gli opportuni accertamenti. Mesi di sofferenza fisica e psichica. Esami effettuati di propria iniziativa  (e pagati di tasca propria) per giungere a una diagnosi corretta.
Spesso, troppo spesso l’osteoporosi gravidica viene confusa con  la depressione post  partum, una patologia molto più  nota ma totalmente  differente.
E’ successo anche a Isabella. E anche nel suo caso l’informazione e il supporto è venuto dal gruppo di mamme conosciutesi in rete, dal quale è poi nata MAMog.

 

Mi chiamo Isabella e ho partorito la mia bambina nel marzo del 2021 all’età di 38 anni.

La gravidanza è andata abbastanza bene fino all’ultimo mese, quando una mattina improvvisamente mi sveglio con un dolore alla gamba che mi fa zoppicare fino al parto.

Comincio ad allattare da subito ma già in ospedale avverto mal di schiena alla zona lombare. Non ci faccio molto caso e inizio la mia esperienza come mamma. Il dolore persiste ma l’entusiasmo di vestire questi nuovi panni mi distoglie dal pensare che ci sia qualche problema su cui indagare.

Dopo circa un mese, nel sollevare un peso, sento come un crac alla schiena nella zona dorsale e inizio ad avvertire dei dolori fortissimi come fossero delle scosse elettriche che mi attraversavano il corpo.

Osteoporosi gravidica

Mi rendo conto di non riuscire a fare le cose più semplici come lavare i denti senza tenermi al lavandino oppure sollevare anche soltanto una bottiglia d’acqua, ma soprattutto non riesco ad accudire la mia piccola appena nata. Inizia un periodo buio e frustrante, non riesco a prendermi cura della mia bambina da sola, ho bisogno sempre che qualcuno stia con me, che me la passi per allattarla, non riesco a stare stesa nel letto perché soltanto spostandomi avverto dei dolori lancinanti, così la gioia di essere diventata mamma si trasforma in una continua sofferenza.

“Non riuscivo a fare le cose più semplici come lavare i denti senza tenermi al lavandino oppure sollevare a una bottiglia d’acqua”

Sento diversi pareri di medici e fisioterapisti e, mentre la situazione peggiora, tutti concordano sulla depressione post partum. In cuor mio so che non è così ma in alcuni momenti quasi mi convinco che sia una mia fissazione.

Non ce la faccio più, ho troppo dolore e così dopo 3 mesi finalmente decido di fare una risonanza di mia iniziativa. Il referto è inequivocabile: 9 cedimenti vertebrali dovuti ad osteoporosi.

Mi assale la disperazione, non so dove andare né cosa fare, sento diversi medici, mi guardano tutti come fossi un’aliena. Finalmente trovo un dottore che mi prescrive un busto e  una cura con bifosfonati che però mi impediscono di allattare.

Sembra un incubo, al dolore fisico si aggiunge quello di non poter più allattare. Trascorro i giorni piangendo e pensando al peggio, cose che non dovrebbe subire nessuna neomamma. Inizio a leggere di tutto e tramite delle ricerche in internet scopro che esiste un gruppo di mamme con il mio stesso problema. Grazie a loro non mi sento più sola, le loro storie sono identiche alla mia, mi capiscono e sanno anche loro cosa sto provando, inizio finalmente a sperare di poter ritornare alla mia vita.

osteoporosi gravidica supporto

Mi hanno dato consigli e confortato quando pensavo di non poter mai più tornare ad essere una mamma normale. È solo con il loro aiuto sono riuscita a superare questo momento triste della mia vita e ad affrontare il primo anno da mamma con la speranza che tutto si sarebbe risolto anche se con molta pazienza e senza avere fretta.

“Sono tornata a fare una vita normale ma non sarà mai più come prima: continuo a stare attenta ad ogni movimento e ogni volta che sollevo la mia bambina incrocio le dita sperando che vada tutto bene

Ho portato il busto per circa 4 mesi, durante i quali la muscolatura si è indebolita, e dopo lo svezzamento dal busto ho iniziato la fisioterapia per rimettermi in sesto. Ho fatto diverse analisi e tutti i valori sono risultati nella norma, perciò, ad oggi non sono riuscita a capire se ci sia stata una causa scatenante. Dopo i primi due mesi di bifosfonati ho proseguito assumendo solo vitamina D, come consigliatomi dall’endocrinologo. A distanza di un anno la mia MOC era migliorata, anche se ancora in osteoporosi. 

Adesso dopo quasi 2 anni sto meglio, riesco a svolgere una vita normale anche se non sarà mai più come prima, continuo a stare attenta ad ogni movimento e ogni volta che sollevo la mia bambina incrocio le dita sperando che vada bene.

Lascia un commento