Salta al contenuto Passa al footer

“Quando ho ricevuto la diagnosi ero sollevata all’idea di non essere pazza”. La storia di Pamela

Sappiamo bene che il primo importante scoglio per una donna che subisce fratture in gravidanza o nel puerperio è ricevere una diagnosi corretta, incontrare del personale medico sanitario che presti adeguata attenzione alla sintomatologia dolorosa riferita dalla neo mamma senza relegarla a dolori normali della gravidanza e del post parto.
L’osteoporosi gravidica è un percorso lungo e doloroso, per il corpo e per l’anima, ma con tempo,  pazienza e un adeguato supporto è possibile riappropriarsi della propria vita. Così è stato per Pamela, che dopo il periodo buio ha avuto anche la gioia di accogliere un altro bambino senza tornare a fratturarsi.

Sono Pamela, oggi ho 29 anni e 3 bambini. La storia della mia osteoporosi gravidica comincia cinque anni fa, con la nascita del mio secondo figlio.

Siamo nel 2018 ed è appena venuto alla luce Nicolò, con cesareo d’urgenza, per concludere una gravidanza perfetta. Lui è il mio riscatto, finalmente riesco ad allattare dopo il primo fallimento e sono letteralmente al settimo cielo. 

Dal giorno dopo il parto, però, ho un mal di schiena fastidioso che non mi abbandona e che mi provoca pugnalate nella zona lombare ogni volta che tento di abbassarmi per mettere il bimbo nella culla. Tutti mi ripetono che dopo una gravidanza ed un cesareo è tutto nella norma ed io per prima lo penso

Passano le settimane e non accenna a diminuire, io comincio a pensare non sia così normale finché mi faccio convincere ad andare da una figura sanitaria, che dopo qualche manovra mi “scrocchia” la schiena: io rimango letteralmente senza respiro. Non riesco ad emettere alcun suono né a respirare per qualche minuto e penso al peggio. 

Da quell’episodio tutto precipita, non riesco più a tenere in mano un bicchiere d’acqua senza sentire dolore, quando mi sdraio ho delle fitte lancinanti che ogni volta mi tolgono il respiro e vado avanti ad antidolorifici, ma nemmeno quelli aiutano. Finalmente dopo un mese di visite infinite una risonanza mette in luce le fratture di 2 vertebre, 2 microfratture e vari edemi ossei. 

Quando ho ricevuto il referto ero quasi sollevata all’idea di non essere pazza. I medici avevano sempre sminuito dando la colpa al parto o alle posizioni assunte con l’allattamento, mi consigliavano di fare yoga e non credevano alle mie parole facendomi sentire esagerata

Si susseguono altre visite con il neurochirurgo che mi prescrive il busto C35 ed infine con l’endocrinologo che, tramite una serie di esami tra cui la densitometria, mi avvicina alla diagnosi. Erano tutti sbalorditi e ricordo ancora il giorno in cui mi chiamarono dall’ospedale per darmi la notizia: osteoporosi grave con -4,8 alla colonna. 

Io, fortunatamente, nei giorni precedenti avevo cominciato a cercare e ad informarmi in internet e grazie ad un vecchio forum ero venuta a conoscenza di questa malattia, ero quindi già in contatto con le altre mamme affette da osteoporosi gravidica: sono state il mio coraggio, coraggio di affrontare il tutto e di non lasciarmi affliggere troppo, dandomi una speranza enorme per il futuro.

Sono passati 5 anni e ad oggi mi ritengo molto fortunata: prendo in braccio i miei bambini, gioco con loro, corro, non ho rinunciato a sollevare pesi in palestra, conduco una vita normalissima. Sono riuscita a continuare l’allattamento di Nicolò per quasi 3 anni e subito dopo ho avuto un’altra gravidanza senza nessun tipo di problema. 

Nonostante tutto e nonostante abbia seguito solo una cura di integrazione mirata, i miei valori di osteoporosi sono migliorati significativamente arrivando lo scorso anno a -2,9 alla colonna.

A tutte le mamme che si stanno trovando ad affrontare questa diagnosi e questo profondo dolore mando un grandissimo abbraccio, non perdete mai la speranza e la positività.

2 Commento

  • Federica Melis
    Pubblicato 4 Gennaio 2024 at 15:07

    Ciao, anche io ho osteoporosi post gravidica. Mi hanno sconsigliato vivamente di continuare l’allattamento e così a malincuore l’ho fatto, ho smesso che la mia bambina aveva quasi 8 mesi. Mi è stato spiegato che prima si riattivava il ciclo ormonale meglio era. Leggo che tu hai allattato fino a 3 anni…ci sono evidenze scientifiche in merito a questo? Sono anche un’ostetrica quindi mi interessa molto l’argomento. Grazie!

    • Benedetta Borzillo
      Pubblicato 8 Marzo 2024 at 19:15

      Ciao, Federica! Non ci sono evidenze scientifiche in merito, purtroppo tutto si basa su osservazioni cliniche e su un approccio il più possibile prudenziale. Ma è davvero necessario smettere di allattare? Bisognerebbe fare degli studi ma, come sai, ad essere contemporaneamente malate, non siamo in tantissime. Non è però impossibile avere risposte più certe. Tu da ostetrica hai senz’altro un punto di vista prezioso: cosa ne pensi?

Lascia un commento