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Le ossa sono un patrimonio importante: prendiamocene cura ad ogni età!

Le ossa sono la nostra struttura portante, insieme a muscoli, tendini e articolazioni ci permettono di svolgere le piccole e le grandi azioni quotidiane, sono parte integrante del nostro benessere, ci offrono qualità di vita… eppure non ci si prende cura della loro salute  finché non si ammalano.

L’osteoporosi è una malattia sistemica dell’apparato scheletrico, caratterizzata da una bassa densità minerale e dal deterioramento della micro-architettura del tessuto osseo, con conseguente aumento del rischio di frattura per traumi anche minimi.

A livello numerico colpisce soprattutto donne in menopausa e persone in età avanzata ma la narrazione comune di questa patologia, che troviamo più o meno ovunque – dalle locandine mediche rivolte alla prevenzione alle pubblicità delle acque con alto contenuto di calcio – risente di alcune bias.

Quando si parla di osteoporosi, infatti, la rappresentazione è quasi sempre quella di una persona anziana, in genere donna, con limitazioni di movimento, a volte con una cifosi evidente. Nelle grafiche più incoraggianti la signora in questione sta svolgendo attività fisica, in genere moderata e sotto supervisione.

Questa rappresentazione fa passare il messaggio che il tema della cura delle ossa riguarda esclusivamente persone in età avanzata.

Si tratta di una narrazione purtroppo coerente con quelle che sono le normali pratiche mediche: le indicazioni di esami come la densitometria ossea, comunemente conosciuta come MOC, vengono, infatti, date solo dopo la menopausa o in caso di fratture senza trauma o con trauma minimo in età avanzata. L’obiettivo è quello di bloccare o rallentare la progressione della malattia e la soluzione offerta è la cura farmacologica.

Quello che si perde in questa narrazione (e nelle corrispettive pratiche mediche) è che la cura delle ossa deve iniziare da molto prima rispetto ai fatidici 50 anni, vale a dire l’età media della menopausa. Le nostre ossa sono un patrimonio di vitale importanza di cui dobbiamo prenderci cura fin dall’infanzia e la cui cura deve protrarsi in modo costante per tutta la durata della nostra vita.

Nella narrazione che è stata fino ad ora predominante si perde anche un altro importante dettaglio: l’osteoporosi può colpire anche persone giovani e donne in gravidanza.

Nelle locandine e nelle pubblicità, dunque, accanto alla donna e/o all’uomo con i capelli bianchi dovrebbero essere raffigurate donne in gravidanza e persone di qualunque età con patologie predisponenti alla fragilità ossea.

Giornata Mondiale dell’Osteoporosi 2024: la parola chiave è prevenzione

La campagna di IOF (International Osteoporosis Foudation) per la Giornata Mondiale dell’Osteoporosi di quest’anno, che si celebra come ogni anno il 20 ottobre, è totalmente incentrata sulla prevenzione sull’importanza della cura della salute delle ossa fin dall’infanzia e durante tutto il corso della vita.

Il tema della campagna è “Say no to fragile bones” e il messaggio chiave, rivolto alle persone di tutte le età,  è che le ossa sono fondamentali per il benessere e l’indipendenza, quindi è importante prevenire l’osteoporosi e mantenere delle ossa forti.

L’IOF suggerisce 5 passi fondamentali per prendersi cura ad ogni età della salute delle ossa:

  1. Mangia bene. Una dieta efficace per mantenere la salute delle ossa deve essere bilanciata e avere un adeguato apporto di calcio, proteine, vitamina D e vitamina K. 10-20 minuti di esposizione al sole di viso mani e braccia attivano la vitamina D.
  2. Fai attività fisica: le ossa come i muscoli diventano più forti quando li usi.  L’esercizio fisico è fondamentale per costruire ossa forti nei bambini e negli adolescenti durante la crescita e aiuta a mantenere l’osso in buona salute nell’età adulta. Gli esercizi con i pesi e quelli di resistenza sono i migliori.
  3. Mantieni un peso corporeo sano mantenendo il proprio Indice di Massa Corporea superiore a 19 Kg/m2
  4. Non fumare ed evita un eccessivo consumo di alcol. Il fumo raddoppia il rischio di frattura all’anca, il consumo di alcol non deve essere superiore a due unità giornaliere.
  5. Fai attenzione ai tuoi fattori di rischio tra cui la perdita di altezza, una storia familiare di fratture al femore, l’uso di medicinali quali i corticosteroidi e i trattamenti contro il cancro, alcune patologie quali l’artrite reumatoide e il diabete, la menopausa prima dei 45 anni.

Giornata mondiale dell'osteoporosi 2024

Il movimento è salute, anche per le ossa!

Un focus particolare nella Giornata mondiale dell’osteoporosi è stato riservato all’attività fisica. Per prendersi cura della salute delle ossa, insomma, la parola d’ordine è movimento, a tutte le età! Nell’infanzia e nell’adolescenza per costruire ossa forti e sane, durante l’età adulta per conservare una buona massa ossea.

L’attività fisica d’elezione per favorire l’aumento della massa ossea, è quella che sollecita il muscolo meccanicamente, con pesi ed esercizi di intensità e tipologia variabile e imprevedibile. L’IOF raccomanda 30-40 min di esercizio da tre a quattro volte alla settimana.

E chi ha già subito fratture da fragilità? Non fa eccezione, ma in questo caso il regime di attività fisica deve essere pensato su misura da un professionista. Un’attività fisica mirata gioca un ruolo cruciale nella riabilitazione post frattura, aiuta a ridurre il dolore, migliora le capacità di movimento e in definitiva la qualità di vita. E nel lungo periodo contrasta l’osteoporosi.

Per celebrare l’attività fisica in tutta la sua potenza rigeneratrice, anche per le nostre ossa, IOF invita tutti a condividere  foto e video mentre camminano, corrono, fanno sport, fanno le scale, alzano pesi, vanno in palestra, inserendo gli hashtag @international_osteoporosis o @osteoporosis.iof.

Un tripudio di movimento ed energia per ispirare sempre più persone a prendersi cura della salute delle proprie ossa, a cui partecipa anche MAMog sulle proprie pagine social.

 

E l’osteoporosi gravidica?

Il messaggio lanciato dall’IOF per la GMO è un di primaria importanza: le ossa sono davvero un bene fondamentale di cui bisogna prendersi cura a tutte le età.

Ci sono però fasi della vita in cui alla salute delle ossa va prestata un’attenzione particolare, ed una di queste è senza dubbio la gravidanza con il successivo puerperio.

L’attenzione mediatica e della comunità medico-scientifica sta gradualmente aumentando anche su questo specifico tipo di osteoporosi, che si presenta nella già delicata fase della transizione alla maternità.

Per fare sensibilizzazione su tale tema IOF ha condiviso la storia personale di Karen Ann Whitehead, una donna che convive con l’osteoporosi da più di 30 anni, a seguito di una diagnosi di osteoporosi gravidica a 29 anni.

Nella tavola rotonda “L’iniziativa italiana sulle fratture da fragilità” del 17 ottobre organizzata da Fondazione FIRMO è stato presentato lo studio clinico POI (Progetto Osteoporosi in Gravidanza) promosso da OFF (Osservatorio Fratture da Fragilità) e coordinato dall’azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.

Già negli scorsi anni l’osteoporosi gravidica era entrata a far parte delle tematiche trattate nella GMO. Se l’attenzione della comunità scientifica aumenta, manca ancora però una sufficiente consapevolezza del rischio sia da parte degli operatori sanitari, sia da parte delle donne che cominciano l’avventura della maternità. Un problema, quindi, di narrazione e di percezione, che però possono cambiare. Osteoporosi fa rima con gravidanza.

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